Tuesday 21 April 2009

el chalten y el calafate

Ho lasciato Esquel alle 2 del mattino per prendere l'autobus notturno per El Chalten, con arrivo nel pomeriggio a Perito Moreno, dove ci siamo fermati per un qualche ora prima di cambiare autobus, per poi arrivare alla mia destinazione finale alle 6 del mattino, 30 ore dopo aver lasciato Esquel.

In Perito Moreno ho incontrato Giacomo, un viaggiatore e poeta dalla Toscana e insieme abbiamo trascorso alcune ore passeggiando per il centro città deserto, parlando dei nostri viaggi e tante altre cose e scherzando mentre ammazzavamo il tempo nelle quattro ore trascorse nella stazione degli autobus.

Gli autobus ci hanno portato attraverso la mitica Ruta 40, trasformando il famoso e accidentato viaggio in una escursione turistica .... dai nostri confortevoli sedili abbiamo potuto ammirare le infinite steppe della Patagonia interrotte solo da massi colorati e dalla vista delle montagne in lontananza, per migliaia di chilometri il nulla ci circondava.
La vista del tramonto in questo tipo di paesaggio era qualcosa per la quale non ero preparato, vedere il colore delle nuvole cambiare dal bianco al rosa, passando per l'arancio e terminando in fiamme, così come il cielo e il rifletersi di questo capolavoro dipinto sopra le nostre teste sulle montagne rocciose nell'orizzonte erano la meritata ricompensa per le nostre 30 ore di sacrificio.
Ho incontrato anche Edwin, un giovane viaggiatore Colombiano con un Didgeridoo e Cama, una simpatica e sorridente ragazza dagli Stati Uniti e, insieme a Giacomo abbiamo comprato un po' di vino e chiacchierato insieme dopo la breve pausa a Bajo Caracoles, una piccola cittadina in mezzo al nulla nella quale abbiamo ci siamo fermati e abbiamo guardato la squadra nazionale argentina giocare in tv.

Abbiamo dormito tutti comodamente visto che la maggior parte dei posti erano vuoti, per poi svegliarci alle 6 a El Chalten, dove io, Cama e Edwin ci siamo separati dal nostro poetico compagno di viaggio Giacomo che ha continuato in bus per El Calafate. Era buio e faceva molto freddo e io ero ancora mezzo addormentato quando ho visto una persona vestita pesantemente che mi sembrava di riconoscere: era Claudia (la mia amica del Parque Nacional los Alerces e Esquel), per la terza e ultima volta ci incrociavamo lungo i nostri viaggi, ma Claudia stava partendo dopo due giorni di tempo terribile nei quali non era riuscita a godere a pieno di questo bellissimo luogo.

El Chalten è un piccolo villaggio situato in una posizione privilegiata, ai piedi di due delle più pittoresche vette, il Cerro Torre e il Fitz Roy, un paradiso per scalatori e alpinisti che ogni anno riempiono campeggi e ostelli in attesa della perfetta giornata per tentare la tanto attesa scalata. Il turismo, il fatto che questo villaggio sia una delle mete preferite da scalatori e alpinisti e la strada asfaltata che ora collega El Chalten alla più grande e molto più turistica citta' di El Calafate, hanno aumentato la popolazione e ne hanno fatto un grande cantiere in questi ultimi anni, alberghi e ostelli sono in costruzione qui per stare al passo con la grande domanda di alloggi.

Il mio tempismo è stato perfetto, i colori autunnali davano alle montagne una magica atmosfera, il rosso e giallo delle foglie si mescolava con il verde scuro degli alberi e facevano da base per la neve sulle cime che completava questa vista da cartolina.
Dopo il primo giorno di riposo (ho visitato solo una vicina cascata), io e Cama siamo partiti alle 7,30 del mattino quando il sole stava sorgendo per fare la nostra prima escursione nella vicina montagna. Siamo arrivati al belvedere del ghiacciaio Piedras Blancas dopo circa tre ore a piedi e siamo poi usciti dal sentiero (e attraversato un fiume dall'acqua gelida a piedi nudi) per avvicinarci a questo imponente ghiacciaio appeso giù dalla montagna a formare un piccolo lago ghiacciato di un colore grigio, circondato da gigantesche pietre di granito bianco che probabilmente erano rotolate giù da una montagna centinaia di anni fa.

Abbiamo poi camminato sulla riva del fiume per arrivare al sentiero che ci avrebbe portato alla Laguna de los Tres, il belvedere dal quale le tre cime Fitz Roy potevano essere ammirate dalla riva della laguna creata dai suoi ghiacciai. Dopo una salita molto ripida siamo arrivati per ammirare queste imponenti cime circondate dalle nuvole con i piedi in mezzo alla neve, il vento gelido rendeva difficile fermarsi a guardare, ma appena abbiamo raggiunto il secondo Mirador più vicino alle montagne le nubi sembravano aprirsi leggermente premiandoci per il nostro sforzo, lasciandoci vedere i tre picchi in tutto il loro splendore.
Quando abbiamo raggiunto il punto più alto, la vista della Laguna Sucia (laguna sporca) sotto di noi è stata una sorpresa incredibile, il colore verde delle sue acque freddissime in questo paesaggio coperto di neve ha attirato il mio sguardo lasciandomi a bocca aperta ad ammirare questo specchio d'acqua perfettamente immobile che rifletteva le montagne innevate.
Dopo una breve pausa sulla via del ritorno, Cama ed io siamo rientrati in ostello per una meritata doccia calda e una tazza di tè, 10 ore dopo la nostra partenza.....

Il giorno successivo, Edwin ed io siamo partiti alle 7,30 del mattino, scattato alcune foto del Fitz Roy all'alba dal nostro ostello e iniziato la nostra escursione fino a Laguna Torre, la bellissima laguna formata dai ghiacciai del Cerro Torre.
Era una perfetta giornata di sole e il cielo era totalmente chiaro, non una singola nube tra noi e la vista di questo paesaggio fantastico, dopo aver camminato per circa quattro ore attraverso la foresta a guardare i picchi e facendo centinaia di foto abbiamo raggiunto la laguna e ci siamo fermati per fare uno spuntino e sederci ad ammirare in silenzio il paesaggio da cartolina, prima di intraprendere un altro sentiero sul lato della laguna per avvicinarci al ghiacciaio.








































Per il secondo giorno di fila ho avuto una sensazione incredibile, camminare per ore ed essere ricompensati dalla vista mozzafiato di queste montagne, con i loro laghi, ghiacciai e i colori di tutti gli alberi e le piante intorno a noi è stato semplicemente sorprendente, qualcosa di molto simile a quello che avevo provato un altro paio di volte durante questo viaggio pedalando su ripide salite per poi essere in grado di ammirare il paesaggio sottostante, sentendomi realizzato e godendomi la meritata ricompensa.

In ostello ho incontrato Maxi, uno scalatore di Comodoro Rivadavia che viveva in ostello con la madre Irma in attesa di trovare una casa da affittare o acquistare in paese e forse un giorno iniziare la propria attività nella sua nuova cittadina, il mio quarto giorno sono rimasto in ostello per riposare mangiando il ragu molto italiano che Irma ci ha preparato e sono andato a camminare con Maxi ed Edwin per guardarli scalare una parete rocciosa e scattare qualche foto.
In ostello c'era davvero un bel clima, probabilmente per merito dell'atteggiamento rilassato di Max e Antonio, i due ragazzi di Tandil che lo gestivano dando a tutti i visitatori il benvenuto e aiutandoli con abbondanza di informazioni e suggerimenti circa i dintorni di El Chalten, i sentieri e le varie attività.
Ho incontrato anche Judith, una signora di Londra che avevo incontrato durante il mio soggiorno a Trevelin e mi ha presentato Ben, un ragazzo francese che era in viaggio con lei dal Cile, insieme a lui e ad altri ragazzi e ragazze dell'ostello abbiamo poi fatto festa per la nostra ultima notte a El Chalten prima che io, Ben ed Edwin andassimo a El Calafate.

Nel mio quinto giorno ho camminato attraverso i campi per un paio di ore per raggiungere il vicino Lago Viedma e fare una gita in barca per vedere il Ghiacciaio Viedma (il più grande per superficie in Argentina) da vicino, dopo circa 45 minuti di navigazione abbiamo raggiunto il fronte di questo gigante impressionante, fatto alcune foto nel vento e nella pioggia ghiacciati e visto un paio di massi di ghiaccio di medie dimensioni sgretolarsi e cadere nell'acqua.














































Il mio ultimo giorno ho deciso di completare il mio perfetto soggiorno a El Chalten visitando l'ultima attrazione della zona, il Lago del Desierto a 37 km dal villaggio, il che rende impossibile farne una gita in giornata a meno che non si voglia pagare il costoso trasferimento in autobus o come ho fatto, fare l'autostop.
Dopo cinque minuti che ero seduto sul lato dell'unica strada sterrata che conduce al lago un ragazzo che stava lavorando ad una estancia vicino al lago si e' gentilmente offerto di darmi un passaggio sul suo pick-up, era molto nuvoloso e dopo un'ora e mezza in macchina sulla strada accidentata e inondata dalla pioggia del giorno prima sono arrivato a destinazione, e ho camminato per il sentiero attraverso il fitto bosco per circa un'ora per arrivare al Mirador del ghiacciaio Huemul alle 10 circa.
Ero l'unico, nessun turista era ancora arrivato ed io avevo questo fantastico spettacolo tutto per me: l'imponente ghiacciaio con le sue sfumature bianche e blu si trasformava nell'acqua grigio-verde della laguna, circondata da alberi e piante coi loro colori autunnali, mi sono seduto su una roccia a contemplare in silenzio la natura in tutto il suo splendore.














































Dopo aver festeggiato la mia ultima notte con gli amici dell'ostello, sono partito alle 6 senza dormire e ho preso l'autobus per El Calafate mentre era ancora buio, dopo tre ore di sonno sui comodi sedili vuoti sono arrivato in questa città turistica, un centro molto più grande e più sviluppato grazie alla sua vicinanza ad una delle principali attrazioni turistiche d'Argentina, il Ghiacciaio Perito Moreno.
Li ho incontrato Ben e insieme con tre ragazze australiane abbiamo affittato una macchina e siamo partiti alle 6.30 del mattino per evitare di pagare il costoso biglietto d'ingresso al Parque Nacional, come fanno quasi tutti i giovani turisti che vanno a visitare questo monumento naturale....con il sorgere del sole la vista di questo gigante di ghiaccio era qualcosa di indescrivibile !!!




































Era nuvoloso e faceva freddo e dopo poco che eravamo li' ha iniziato a piovere, ma questo non ci ha impedito di rimanere di fronte all'imponenente ghiacciaio con i sue cinque chilometri di larghezza e 50 metri di altezza in attesa che grandi blocchi di ghiaccio si staccassero e cadessero con uno schianto in acqua, dopo una rapida pausa per un caffè caldo nel bar siamo andati di nuovo al di fuori per assistere allo spettacolo: un enorme pezzo di ghiaccio delle dimensioni di un grosso camion si e' staccato, producendo un rumore fortissimo nello sgretolarsi con un tonfo all'impatto con le acque congelate del Lago Argentino, mentre decine di turisti eccitati festeggiavano a bocca aperta per essere finalmente ricompensati dopo ore di pioggia e freddo.....



































Eravamo tutti in un ostello a buon mercato nel centro della città, dove abbiamo incontrato altri simpatici viaggiatori da tutto il mondo e cenato insieme, grazie alla fantastica accoglienza di Eduardo che ha raccolto i soldi e cucinato un fantastico agnello arrosto da dividere tra tutti noi, la notte seguente ci siamo riuniti per cantare e suonare un po' con due amichevoli musicisti e viaggiatori olandesi.
Il mio ultimo giorno sono andato a fare una passeggiata con Ben al tramonto per visitare un laghetto vicino all'ostello con fenicotteri e altri uccelli, è stata la mia ultima possibilità di guardare il cielo della Patagonia mentre il sole dipingeva le nuvole di rosa, arancio e rosso fuoco

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