el chalten y el calafate

Ho lasciato Esquel alle 2 del mattino per prendere l'autobus notturno per El Chalten, con arrivo nel pomeriggio a Perito Moreno, dove ci siamo fermati per un qualche ora prima di cambiare autobus, per poi arrivare alla mia destinazione finale alle 6 del mattino, 30 ore dopo aver lasciato Esquel.

In Perito Moreno ho incontrato Giacomo, un viaggiatore e poeta dalla Toscana e insieme abbiamo trascorso alcune ore passeggiando per il centro città deserto, parlando dei nostri viaggi e tante altre cose e scherzando mentre ammazzavamo il tempo nelle quattro ore trascorse nella stazione degli autobus.

Gli autobus ci hanno portato attraverso la mitica Ruta 40, trasformando il famoso e accidentato viaggio in una escursione turistica .... dai nostri confortevoli sedili abbiamo potuto ammirare le infinite steppe della Patagonia interrotte solo da massi colorati e dalla vista delle montagne in lontananza, per migliaia di chilometri il nulla ci circondava.
La vista del tramonto in questo tipo di paesaggio era qualcosa per la quale non ero preparato, vedere il colore delle nuvole cambiare dal bianco al rosa, passando per l'arancio e terminando in fiamme, così come il cielo e il rifletersi di questo capolavoro dipinto sopra le nostre teste sulle montagne rocciose nell'orizzonte erano la meritata ricompensa per le nostre 30 ore di sacrificio.
Ho incontrato anche Edwin, un giovane viaggiatore Colombiano con un Didgeridoo e Cama, una simpatica e sorridente ragazza dagli Stati Uniti e, insieme a Giacomo abbiamo comprato un po' di vino e chiacchierato insieme dopo la breve pausa a Bajo Caracoles, una piccola cittadina in mezzo al nulla nella quale abbiamo ci siamo fermati e abbiamo guardato la squadra nazionale argentina giocare in tv.

Abbiamo dormito tutti comodamente visto che la maggior parte dei posti erano vuoti, per poi svegliarci alle 6 a El Chalten, dove io, Cama e Edwin ci siamo separati dal nostro poetico compagno di viaggio Giacomo che ha continuato in bus per El Calafate. Era buio e faceva molto freddo e io ero ancora mezzo addormentato quando ho visto una persona vestita pesantemente che mi sembrava di riconoscere: era Claudia (la mia amica del Parque Nacional los Alerces e Esquel), per la terza e ultima volta ci incrociavamo lungo i nostri viaggi, ma Claudia stava partendo dopo due giorni di tempo terribile nei quali non era riuscita a godere a pieno di questo bellissimo luogo.

El Chalten è un piccolo villaggio situato in una posizione privilegiata, ai piedi di due delle più pittoresche vette, il Cerro Torre e il Fitz Roy, un paradiso per scalatori e alpinisti che ogni anno riempiono campeggi e ostelli in attesa della perfetta giornata per tentare la tanto attesa scalata. Il turismo, il fatto che questo villaggio sia una delle mete preferite da scalatori e alpinisti e la strada asfaltata che ora collega El Chalten alla più grande e molto più turistica citta' di El Calafate, hanno aumentato la popolazione e ne hanno fatto un grande cantiere in questi ultimi anni, alberghi e ostelli sono in costruzione qui per stare al passo con la grande domanda di alloggi.

Il mio tempismo è stato perfetto, i colori autunnali davano alle montagne una magica atmosfera, il rosso e giallo delle foglie si mescolava con il verde scuro degli alberi e facevano da base per la neve sulle cime che completava questa vista da cartolina.
Dopo il primo giorno di riposo (ho visitato solo una vicina cascata), io e Cama siamo partiti alle 7,30 del mattino quando il sole stava sorgendo per fare la nostra prima escursione nella vicina montagna. Siamo arrivati al belvedere del ghiacciaio Piedras Blancas dopo circa tre ore a piedi e siamo poi usciti dal sentiero (e attraversato un fiume dall'acqua gelida a piedi nudi) per avvicinarci a questo imponente ghiacciaio appeso giù dalla montagna a formare un piccolo lago ghiacciato di un colore grigio, circondato da gigantesche pietre di granito bianco che probabilmente erano rotolate giù da una montagna centinaia di anni fa.

Abbiamo poi camminato sulla riva del fiume per arrivare al sentiero che ci avrebbe portato alla Laguna de los Tres, il belvedere dal quale le tre cime Fitz Roy potevano essere ammirate dalla riva della laguna creata dai suoi ghiacciai. Dopo una salita molto ripida siamo arrivati per ammirare queste imponenti cime circondate dalle nuvole con i piedi in mezzo alla neve, il vento gelido rendeva difficile fermarsi a guardare, ma appena abbiamo raggiunto il secondo Mirador più vicino alle montagne le nubi sembravano aprirsi leggermente premiandoci per il nostro sforzo, lasciandoci vedere i tre picchi in tutto il loro splendore.
Quando abbiamo raggiunto il punto più alto, la vista della Laguna Sucia (laguna sporca) sotto di noi è stata una sorpresa incredibile, il colore verde delle sue acque freddissime in questo paesaggio coperto di neve ha attirato il mio sguardo lasciandomi a bocca aperta ad ammirare questo specchio d'acqua perfettamente immobile che rifletteva le montagne innevate.
Dopo una breve pausa sulla via del ritorno, Cama ed io siamo rientrati in ostello per una meritata doccia calda e una tazza di tè, 10 ore dopo la nostra partenza.....

Il giorno successivo, Edwin ed io siamo partiti alle 7,30 del mattino, scattato alcune foto del Fitz Roy all'alba dal nostro ostello e iniziato la nostra escursione fino a Laguna Torre, la bellissima laguna formata dai ghiacciai del Cerro Torre.
Era una perfetta giornata di sole e il cielo era totalmente chiaro, non una singola nube tra noi e la vista di questo paesaggio fantastico, dopo aver camminato per circa quattro ore attraverso la foresta a guardare i picchi e facendo centinaia di foto abbiamo raggiunto la laguna e ci siamo fermati per fare uno spuntino e sederci ad ammirare in silenzio il paesaggio da cartolina, prima di intraprendere un altro sentiero sul lato della laguna per avvicinarci al ghiacciaio.







































Per il secondo giorno di fila ho avuto una sensazione incredibile, camminare per ore ed essere ricompensati dalla vista mozzafiato di queste montagne, con i loro laghi, ghiacciai e i colori di tutti gli alberi e le piante intorno a noi è stato semplicemente sorprendente, qualcosa di molto simile a quello che avevo provato un altro paio di volte durante questo viaggio pedalando su ripide salite per poi essere in grado di ammirare il paesaggio sottostante, sentendomi realizzato e godendomi la meritata ricompensa.

In ostello ho incontrato Maxi, uno scalatore di Comodoro Rivadavia che viveva in ostello con la madre Irma in attesa di trovare una casa da affittare o acquistare in paese e forse un giorno iniziare la propria attività nella sua nuova cittadina, il mio quarto giorno sono rimasto in ostello per riposare mangiando il ragu molto italiano che Irma ci ha preparato e sono andato a camminare con Maxi ed Edwin per guardarli scalare una parete rocciosa e scattare qualche foto.
In ostello c'era davvero un bel clima, probabilmente per merito dell'atteggiamento rilassato di Max e Antonio, i due ragazzi di Tandil che lo gestivano dando a tutti i visitatori il benvenuto e aiutandoli con abbondanza di informazioni e suggerimenti circa i dintorni di El Chalten, i sentieri e le varie attività.
Ho incontrato anche Judith, una signora di Londra che avevo incontrato durante il mio soggiorno a Trevelin e mi ha presentato Ben, un ragazzo francese che era in viaggio con lei dal Cile, insieme a lui e ad altri ragazzi e ragazze dell'ostello abbiamo poi fatto festa per la nostra ultima notte a El Chalten prima che io, Ben ed Edwin andassimo a El Calafate.

Nel mio quinto giorno ho camminato attraverso i campi per un paio di ore per raggiungere il vicino Lago Viedma e fare una gita in barca per vedere il Ghiacciaio Viedma (il più grande per superficie in Argentina) da vicino, dopo circa 45 minuti di navigazione abbiamo raggiunto il fronte di questo gigante impressionante, fatto alcune foto nel vento e nella pioggia ghiacciati e visto un paio di massi di ghiaccio di medie dimensioni sgretolarsi e cadere nell'acqua.














































Il mio ultimo giorno ho deciso di completare il mio perfetto soggiorno a El Chalten visitando l'ultima attrazione della zona, il Lago del Desierto a 37 km dal villaggio, il che rende impossibile farne una gita in giornata a meno che non si voglia pagare il costoso trasferimento in autobus o come ho fatto, fare l'autostop.
Dopo cinque minuti che ero seduto sul lato dell'unica strada sterrata che conduce al lago un ragazzo che stava lavorando ad una estancia vicino al lago si e' gentilmente offerto di darmi un passaggio sul suo pick-up, era molto nuvoloso e dopo un'ora e mezza in macchina sulla strada accidentata e inondata dalla pioggia del giorno prima sono arrivato a destinazione, e ho camminato per il sentiero attraverso il fitto bosco per circa un'ora per arrivare al Mirador del ghiacciaio Huemul alle 10 circa.
Ero l'unico, nessun turista era ancora arrivato ed io avevo questo fantastico spettacolo tutto per me: l'imponente ghiacciaio con le sue sfumature bianche e blu si trasformava nell'acqua grigio-verde della laguna, circondata da alberi e piante coi loro colori autunnali, mi sono seduto su una roccia a contemplare in silenzio la natura in tutto il suo splendore.














































Dopo aver festeggiato la mia ultima notte con gli amici dell'ostello, sono partito alle 6 senza dormire e ho preso l'autobus per El Calafate mentre era ancora buio, dopo tre ore di sonno sui comodi sedili vuoti sono arrivato in questa città turistica, un centro molto più grande e più sviluppato grazie alla sua vicinanza ad una delle principali attrazioni turistiche d'Argentina, il Ghiacciaio Perito Moreno.
Li ho incontrato Ben e insieme con tre ragazze australiane abbiamo affittato una macchina e siamo partiti alle 6.30 del mattino per evitare di pagare il costoso biglietto d'ingresso al Parque Nacional, come fanno quasi tutti i giovani turisti che vanno a visitare questo monumento naturale....con il sorgere del sole la vista di questo gigante di ghiaccio era qualcosa di indescrivibile !!!



































Era nuvoloso e faceva freddo e dopo poco che eravamo li' ha iniziato a piovere, ma questo non ci ha impedito di rimanere di fronte all'imponenente ghiacciaio con i sue cinque chilometri di larghezza e 50 metri di altezza in attesa che grandi blocchi di ghiaccio si staccassero e cadessero con uno schianto in acqua, dopo una rapida pausa per un caffè caldo nel bar siamo andati di nuovo al di fuori per assistere allo spettacolo: un enorme pezzo di ghiaccio delle dimensioni di un grosso camion si e' staccato, producendo un rumore fortissimo nello sgretolarsi con un tonfo all'impatto con le acque congelate del Lago Argentino, mentre decine di turisti eccitati festeggiavano a bocca aperta per essere finalmente ricompensati dopo ore di pioggia e freddo.....



































Eravamo tutti in un ostello a buon mercato nel centro della città, dove abbiamo incontrato altri simpatici viaggiatori da tutto il mondo e cenato insieme, grazie alla fantastica accoglienza di Eduardo che ha raccolto i soldi e cucinato un fantastico agnello arrosto da dividere tra tutti noi, la notte seguente ci siamo riuniti per cantare e suonare un po' con due amichevoli musicisti e viaggiatori olandesi.
Il mio ultimo giorno sono andato a fare una passeggiata con Ben al tramonto per visitare un laghetto vicino all'ostello con fenicotteri e altri uccelli, è stata la mia ultima possibilità di guardare il cielo della Patagonia mentre il sole dipingeva le nuvole di rosa, arancio e rosso fuoco

el chalten y el calafate

I left Esquel at 2am in the morning to catch the overnight bus to El Chalten, arriving in the afternoon at Perito Moreno where we stopped for a few hours before changing to another bus which would have arrived at my final destination at 6am in the morning, 30 hours after leaving Esquel.
In Perito Moreno I met Giacomo, a backpacker and poet from Tuscany and together we spent a few hours walking around the deserted town centre, talking about our trips and many more things and laughing while killing time during our four hours wait in the bus station.

The buses were taking us through the legendary Ruta 40, making this famous and bumpy road trip seem like a touristic excursion....from our comfortable seats we could admire the never-ending Patagonian steppes being only interrupted by colourful rocks and the sight of the mountains in the distance, for thousands of kilometres nothing around us.
The view of the sun setting in this type of landscape was something I was not prepared for, the colour of the clouds changing from white to pink, passing through orange and almost looking like flames in the sky and the reflection of this masterpiece painted above our heads on the rocky mountains in the horizon were the deserved rewards for our 30 hours long sacrifice.
I also met Edwin, a young traveller with a Didgeridoo from Colombia and Cama, a nice and smiley girl from the States and together with Giacomo we bought some wine and shared a few jokes after stopping at Bajo Caracoles, a small town in the middle of nowhere where we had a short break and watched the Argentinian national team playing on tv.

We all slept comfortably as many of the seats were empty, only to wake up at 6am in El Chalten were Cama, Edwin and I got off and split from our poetic travel companion Giacomo who was continuing the bus ride to El Calafate. It was still really dark and cold and I was still half a sleep when I saw a heavily clothed figure I thought I recognized: it was Claudia (my friend from Parque Nacional los Alerces and Esquel), for the third and last time we met along our journeys, but she was leaving after two days of miserable weather in which she did not enjoy this beautiful place.

El Chalten is a small village located in a very privileged location, at the feet of two of the world's most picturesque peaks, the Cerro Torre and the Fitz Roy, a paradise for climbers who every year fill up the campsites and hostels waiting for the perfect day to attempt the long waited climbs. The tourism, this village appeal to climbers and mountaineers and the paved road which now connects it to the bigger and far more touristic town of El Calafate have increased its ever growing population and made it a big building site in the last few years as hotels and hostels are being built here to keep up with the large demand for accommodation.

My timing was perfect, as the autumn colours were just giving the mountains a magical atmosphere, the red and yellow leaves mixing with the dark green trees were the base for the snow to complete the postcard like view.
After resting on the first day (I only visited a nearby waterfall), Cama and I left at 7.30 in the morning as the sun was rising to do our first hike in the nearby mountains, we arrived at the viewpoint of Glacier Piedras Blancas after about three hours walking and then went off path (and crossed the freezing river bare footed) to get closer to this impressive glacier hanging down from the mountain to form a small lake of a grey icy colour, surrounded by giant white granite stones which probably rolled down a mountain hundreds of years ago.

We then walked on the riverside to arrive at the path which would have taken us to the Laguna de los Tres, the viewpoint from which the three Fitz Roy peaks could be seen while standing on the shore of the lagoon created by its glaciers. After a very steep last bit we arrived to admire the fantastic giant peaks surrounded by clouds as we were walking in the snow, the cold wind was really making it difficult to stand still and look up, but as we got closer to the nearest viewpoint the clouds seemed to open up slightly to award us for our effort, letting us see the three peaks in their entireness.
As we finally managed to reach the highest point, the view of Laguna Sucia (dirty lagoon) below us was just a jaw-dropping surprise, the green colour of its freezing water in this landscape covered in snow was just so eye-catching that even though I was walking keeping my head up, my eyes pointing to the mountains I could not avoid turning towards it and with my mouth open remain speechless at the sight of this perfectly still mirror of green water reflecting the snowy mountains above.

After a rest on the way back, Cama and I went back to the hostel for a deserved hot shower and a cup of tea after our 10 hours hike.....

The next day Edwin and I left at 7.30 in the morning, took a few pictures of the Fitz Roy at sunrise from our hostel and started our hike up to Laguna Torre, the beautiful lagoon formed by the glaciers of the Cerro Torre. It was a very sunny day and the sky was perfectly clear, not a single cloud between us and the sight of the fantastic scenery, after walking for about four hours through the forest watching the woodpeckers and taking hundreds of pictures we reached the lagoon and sat down to have a snack as we admired this perfect view in silence before walking up another path on the side of the lagoon to get closer to the glacier.
For the second day in a row I had an incredible feeling, walking up the mountains for hours and be rewarded by the sight of these breathtaking mountains with their lakes, glaciers and the colours of all trees and plants around us was just amazing, something very similar to what I felt a few times before on this trip when cycling up a hill and being able to admire the landscape below, realizing my achievements and just enjoying the reward.

In the hostel I met Maxi, a climber from Comodoro Rivadavia who was living in the hostel with his mother Irma waiting to find a house to rent or buy in the village and maybe one day start his own business in his beloved new home town, on my fourth day I stayed in the hostel to rest eating Irma's very italian pasta with Bolognese sauce and went with Maxi and Edwin to watch them climbing and take lots of pictures.
The hostel had a really nice atmosphere, probably due to the laid-back and relaxed attitude of Maxi and Antonio, the two guys from Tandil who are managing it making all visitors feel very welcome and helping them with plenty of informations and suggestions about the surroundings of El Chalten, its walks and its activities.
I also met Judith again, a lovely lady from London who I met before while staying in Trevelin and she introduced me to Ben, a french backpacker who was travelling with her from Chile and together with other guys and girls in the hostel we had a very entertaining last night in El Chalten, before Ben, Edwin and I left for El Calafate.

On my fifth day I walked through the fields for a couple of hours to reach the nearby Lago Viedma and went on a boat trip to see the Glacier Viedma (the biggest by size in Argentina) close up, after about 45 minutes of navigation we reached the front of this impressive giant, took a few pictures in the freezing wind and rain as we could hear the ice cracking and a few small bits falling in the water before going back to the port.
On my last day I decided I had to complete my perfect staying in El Chalten and visit the last attraction in the area, Lago del Desierto is 37 km from the village, making it an impossible destination for a one day hike unless one wants to pay the expensive bus transfer or like I did, hitch-hike there. After five minutes I was sitting down on the side of the only unpaved road that leads to the lake, a pick-up van stopped and a young guy who was working at an estancia near the lake gave me a lift, it was a very cloudy day and after an hour and half drive on the bumpy and flooded road I arrived at my destination, and walked up the path through the thick forest for about an hour arriving at the viewpoint of the Glacier Huemul around 10am. I was the only one there, I had this place all to myself: the impressive hanging glacier with its white and blue shaded ice sliding down into the colourful lagoon, surrounded by trees and plants of a bright yellow and red colour, I sat down on a rock and watched in silence the nature in its stunning beauty.

After all night partying with lots of friends from the hostel, I left at 6am without sleeping and took the bus to El Calafate as it was still dark, after a three hours sleep on the comfortable and empty seats I arrived in this touristic town, a much bigger and more developed centre thanks to its vicinity to one of Argentina's top touristic destination, Glacier Perito Moreno.
I met Ben and together with three Australian girls we rented a car and left at 6.30 in the morning to avoid being charged the expensive entrance fee to the Parque Nacional, as almost all young visitors do here....we arrived as the sun was just rising and the sight of this giant made of ice was something I can't describe !!!
It was cloudy and cold and it started raining, but that did not stop us from staying in front of the glacier's five kilometres wide and 50 metres high wall of ice waiting for big chunks of it to crack and crash into the water, after a quick break in the warm coffee shop we went back outside to witness the show: a huge piece of ice the size of a big truck came down, producing a crashing noise and a big splash of water as it hit the freezing water below, tens of tourists were screaming and cheering as we got finally rewarded after hours of rain and cold.....

We were all staying in a cheap hostel in the town centre where we met some lovely people and had dinner together thanks to the fantastic host, the manager Eduardo who organized to collect money and cook a fantastic lamb roast to share between ten of us, the following night we all gathered to sing and play some music with two friendly musicians and backpackers from Holland.
On my last day Ben and I went for a walk at sunset to visit a nearby lake where Flamingos and other birds could be seen, it was my last chance to watch the Patagonian skies as the sun painted the clouds in pink, orange and flaming red......

Trevelin y Esquel

Ho lasciato il Parque Nacional los Alerces in una giornata nuvolosa e pedalato 35 km fino a Trevelin, il cielo grigio contribuiva a farmi sentire un po' triste nel rendermi conto che i miei giorni in sella alla mia bicicletta stavano giungendo al termine.

Trevelin significa "città del mulino" in gallese, ed è qui che nel 19° secolo coloni gallesi sono arrivati dalla costa atlantica con l'aiuto del governo argentino, nel tentativo di popolare l'allora deserta regione del Chubut per fermare l'espansione Cilena nel loro territorio.

Sono arrivato all'accogliente ostello Casa Verde, dove i proprietari mi hanno offerto un bel piatto caldo di ravioli, che cosa potrei chiedere di più di Domenica a pranzo?
Ho trascorso i prossimi due giorni rilassandomi in ostello, conoscendo altri viaggiatori provenienti dall' Argentina e altre parti del mondo.

Ho visitato il museo locale dove le foto, oggetti, mobili, vestiti e macchinari raccontano le storie degli immigrati Gallesi che hanno fondato questa città e dei loro discendenti.

Una vecchia mappa della Patagonia argentina dall'inizio del ventesimo secolo era appesa al muro, mostrava questo vasto territorio diviso in centinaia di sezioni, ognuna delle quali aveva il nome della famiglia che possedeva la terra (nomi gallesi come Evans, ma anche molti cognomi tedeschi, inglesi, italiani e olandesi).

In ostello ho incontrato Nico, da Cordoba e la sua fidanzata Maria, da Mar del Plata e insieme abbiamo visitato le cascate Nant y Fall in una bella giornata di sole, siamo pero' rientrati un po' delusi .... forse dovremmo tornare in primavera un giorno, quando la quantità di acqua che scende dalle cascate aiuta certamente ad aumentare la bellezza di questo luogo.

Ho incontrato anche Jordy, un ciclista spagnolo e insieme abbiamo pedalato fino alla mia ultima destinazione, quando sono arrivato a Esquel il mio conta-chilometri ha raggiunto 3400 km, era la fine della mia grande avventura ciclistica !!!!

Gli abitanti di Esquel sono stati per anni in lotta per evitare che una miniera d'oro fosse scavata nelle vicinanze temendo per la contaminazione del suolo e la loro acqua. La creazione del movimento "no a la mina" è stato un esempio per gli altri villaggi in tutto il paese che hanno lottato contro il potere economico delle società minerarie.

Abbiamo dormito in un dormitorio in un campeggio vicino al centro, dove ho re-incontrato Claudia, la mia amica dell Parque Nacional los Alerces e, insieme a Santiago, un turista spagnolo siamo andati a vedere uno spettacolo teatrale sul Dia de la Memoria, una ricorrenza nella quale gli argentini ricordano le vittime (desaparecidos) della dittatura militare, che prese il potere con un colpodi stato il 24 marzo 1976.

Dopo aver detto addio a Claudia ancora una volta, mi sono recato a visitare l'attrazione principale in Esquel: La Trochita, l'Antico Patagonia Express, il treno a vapore reso celebre dal libro di viaggio dello scrittore nordamericano Paul Theroux.

L'escursione partiva dalla stazione di Esquel e dopo 45 minuti di marcia a ritroso nel tempo attraverso la campagna e la montagna siamo arrivati a Nahuel Pan, una comunità mapuche cui reddito principale viene dalla vendita di prodotti artigianali ai turisti.

L'ultimo giorno a Esquel ho imballato e spedito la mia bicicletta a Buenos Aires, insieme con la mia tenda, e una delle mie borse .... dopo 3400 km e 4 mesi di pedalate, era il momento di separarmi dalla mia fedele compagna di viaggio !!!!

Trevelin y Esquel

I left the Parque Nacional los Alerces on a cloudy day and cycled 35km to Trevelin, the grey sky certainly helped me feeling a bit sad as I was slowly realizing that my cycling days were coming to an end.

Trevelin means "mill town" in Welsh, and it is here that in the 19th century Welsh settlers moved from the Atlantic coast, with the help of the Argentinian government in an attempt to populate the then deserted Chubut region to stop Chile from expanding their territory.

I arrived at the very homely Casa Verde hostel and was greeted by the owners who offered me a very nice and warm plate of ravioli, what more could I ask on a Sunday at lunchtime?

I spent the next two days relaxing in the hostel, getting to know some lovely travellers from Argentina and other parts of the world. I visited the local museum where pictures, objects, furniture, clothing and machinery tell the stories of the Welsh immigrants who founded this town and of their descendants.

An old map of the Argentinian side Patagonia from the beginning of the twentieth century was hanging from a wall, it showed this vast territory divided into hundreds of sections, each one of them baring the name of the family who owned the land (Welsh names like Evans, but also many German, English, Italian and Dutch surnames).

In the hostel I met Nico, from Cordoba and his girlfriend Maria, from Mar del Plata and together we visited the Nant y Fall waterfalls on a very sunny day, we went back a bit disappointed....perhaps we should go back in spring one day, when the amount of water coming down would certainly increase the "wow" factor.

I also met Jordy, a cyclist from Spain and together we cycled 25km to my last destination, when I arrived in Esquel my computer reached 3,400 km, it was the end of my great cycling adventure !!!!

Esquel people have been fighting for years to prevent a gold mine being set up nearby, fearing for the contamination of their soil and water and the creation of the "no a la mina" movement has been an inspiring example for other villages around the country who have fought against the economical power of mining companies.

We stayed in a dormitory in a camping near the centre, there I bumped into Claudia, my friend from the Parque Nacional los Alerces and together with Santiago, another spanish traveller we all went to see a theatre performance on the Dia de la Memoria, the Argentinian Remembrance day remembering the victims (desaparecidos) of the military dictatorship which seized power with a coup on the 24th March 1976.

After saying goodbye to Claudia once again, I went to visit the main attraction in Esquel: La Trochita, the Old Patagonian Express, the steam train made famous by the travel book by North American writer Paul Theroux.
The excursion left Esquel station and after a 45 minutes ride back in time through the countryside and mountains we arrived at Nahuel Pan, a Mapuche community whose main income comes from the sale of artisans' products to tourists.

On the last day in Esquel I packed my bycicle and sent it to Buenos Aires together with my tent and one of my bags....after 3,400 km and 4 months spent riding, it was time to separate from my travel companion !!!!!

el bolson y parque nacional los alerces

I 122 km da Colonia Suiza a El Bolson erano fantastici, ho passato due bellissimi laghi nel mezzo delle montagne prima di scendere nelle valli dove la Ruta 40 passa vicino a piccoli villaggi, a lato di fiumi e foreste.

Era magnifico poter vedere questo tipo di paesaggio, pedalando circa 80 km il primo giorno e fermandomi in un campeggio sulla strada per una notte, prima di proseguire verso El Bolson il giorno successivo.

El Bolson è un piccolo villaggio che si trova in una splendida vallata, circondata da montagne e foreste.

Qui, negli anni '70 e '80, migliaia di "hippies" da tuuta l'Argentina e il resto del mondo sono venuti a stabilirsi e aiutare la creazione di una comunità in rapida crescita in cui pratiche di vita auto sostenibile sembrano essere in voga , molti di loro hanno costruito le proprie case utilizzando materiali riciclati e coltivano verdura nei loro orti biologici .

Uno di loro mi ha fermato mentre gironzolavo in bicicletta per la città e mi ha invitato ad andare a vedere il suo "ostello" (www.lacasadelviajero.com.ar), dicendomi che potevo essere "il tipo di persona adatta per la sua casa".

Augustin vive in una bella casa che lui e sua moglie hanno costruito quando sono arrivati a El Bolson agli inizi degli anni'80, è circondato da un giardino in cui ha costruito tre piccole case per ospitare i viaggiatori che si fermano nel suo "ostello".

Quando sono arrivato ho incontrato alcuni dei ragazzi che stavano lavorando alla costruzione di una delle casette con materiali riciclati o naturali (argilla, sabbia, paglia, bottiglie di vetro e di plastica, bancali ....) per potersi pagare il pernottamento e nello stesso tempo imparare questa utile "arte", mentre viaggiano per l'Argentina.

Ho parlato un po' con Evelyne e David, una bella coppia dal Canada e con Drew, un ragazzo dagli Stati Uniti con i quali ci siamo poi riuniti per una bella grigliata insieme con Fabrice e Pedro, due viaggiatori provenienti da Francia e Spagna.

Nei giorni seguenti, ho visitato il mercato degli artigiani della zona e mi sono rilassato godendomi il soggiorno in questo luogo tranquillo, con altri ragazzi che erano in giro per il Sud America.

Con tre di essi: Steve, Ronan e Adam dall' Irlanda ho pedalato al Parque Nacional Lago Puelo, dove abbiamo mangiato in riva al fiume prima di rilassarci sulla spiaggia, ammirando la splendida vista del lago circondato da montagne.

Abbiamo poi visitato il birrificio El Bolson, probabilmente la più famosa "Cerveza artesanal" in Argentina, prima di tornare a casa per un barbecue sotto la pioggia.

Nel mio ultimo giorno abbiamo visitato la cascata e "Cabeza del'Indio" (una roccia che ha la forma di un volto) e ammirato la splendida vista dalla montagna che sovrasta la valle del Rio Azul, il fiume che domina il paesaggio con il suo percorso sinuoso.

In serata abbiamo mangiato tutti insieme e chiaccherato fino a tardi, è stato molto bello incontrare tanti giovani viaggiatori e da tanti paesi diversi (Argentina, Francia, Irlanda, Stati Uniti, Germania, Australia, Nuova Zelanda, Spagna e Rescaldina....eh eh).

La mattina seguente ho lasciato La Casa del Viajero per pedalare verso la mia prossima destinazione, il Parque Nacional Los Alerces, incontrando per strada tre ciclisti di Mar del Plata che mi hanno offerto un bel piatto di spaghetti prima di continuare insieme attraverso la campagna verso Cholila.

Questo piccolo villaggio appena fuori dal Parco Nazionale e' il luogo in cui i famosi "bandidos" Butch Cassidy e Sundance Kid hanno vissuto in un ranch acquistato per nascondersi e sfuggire alla legge, prima di rapinare un'altra banca e attraversare il confine col Cile.

Dopo una buona dormita in un alberghetto ho continuato a pedalare verso sud entrando nel Parco, dove ho accampato per una notte in un bel luogo sul Lago Rivadavia.

Il giorno successivo ho pedalato sulla strada sterrata che arriva al campeggio libero sul Rio Arrayanes, dove ho messo la mia tenda in un posto con vista su questo fiume dalle acque verdi, ho visitato il Mirador del Lago Verde, un punto panoramico con vista sulla valle e questo fantastico lago.

Al mattino ho camminato sulla riva del fiume per arrivare a Paserela, un ponte sul fiume che collega la terraferma con l'isola da cui ho preso una barca per visitare l' Alerzal Milenario.

Dopo circa un'ora e mezza di navigazione sul Lago Menendez, passando vicino al Glaciar Torrecillas siamo arrivati all'Alerzal, una fitta foresta in cui si possono vedere questi magnifici alberi.

Gli Alerces sono la seconda specie più longeva del mondo e possono vivere fino a circa 3000 anni, crescendo solo circa un centimetro in diametro per anno e sviluppando una corteccia molto caratteristica.

Alla fine della bella e ben guidata camminata nella foresta, osservando le diverse specie di piante e alberi e passando per un altro fantastico lago siamo arrivati al Abuelo ( il nonno), un Alerce di circa 2600 anni che è la "stella" dell'escursione.

Sulla via del ritorno al campeggio ho incontrato Robert, un ciclista dagli Stati Uniti e Claudia, una ragazza di Mar del Plata che sta viaggiando per il suo paese per la prima volta dopo aver vissuto a Barcellona per qualche anno. Abbiamo camminato insieme e dopo che Rob e' tornato al suo campeggio, io e Claudia abbiamo cucinato una bella cena e fatto una bella chiacchierata.

In mattinata ci siamo incontrati con Rob e siamo andati per una escursione in montagna, arrivando fino alla Laguna Escondida dopo tre ore di cammino, dove ci siamo rilassati e pranzato insieme prima che io e Rob abbiamo deciso di fare un rapido tuffo nell'acqua fredda della Laguna.

Li' abbiamo anche incontrato Paolo, un ragazzo di Arezzo che sta viaggiando per l'Argentina, ci siamo riposati un po' sulla spiaggia mentre il sole stava iniziando a scaldarci e abbiamo poi camminato verso il campeggio passando da un meraviglioso Mirador, da cui si potevano vedere il ghiacciaio, i laghi e i fiumi circondati dalla fitta foresta.

Io, Robert e Claudia abbiamo poi deciso di spostarci verso il sud del Parco nella stessa sera, per accampare e cenare insieme nella nostra ultima notte nel Parque Nacional Los Alerces.

Ho pedalato circa 30 chilometri per arrivare al lato sud del Lago Futalaufquen, dove ho incontrato i ragazzi e insieme abbiamo raccolto un po' di legna per il fuoco e messo su le nostre tende, prima di goderci la bella serata insieme come se fossimo stati amici da molto tempo ...... questa era la mia ultima notte di campeggio in Argentina !!!!!

el bolson y parque nacional los alerces

The 122km road from Colonia Suiza to El Bolson was just fantastic, I passed two beatiful lakes in the middle of the mountains before descending in the valleys where the paved Ruta 40 was passing by small villages, sided by rivers and forest.
It felt great to be able to see this kind of landscape as I rode about 80km on the first day and stopped at a camping on the roadside to rest, before continuing towards El Bolson the next day.

El Bolson is a small village which sits in a beatiful valley, surrounded by mountains and forests.

Here, in the 70s and 80s thousands of "hippies" from Argentina and the rest of the world came to settle and help creating a fast growing community in which sustainable living practices seem to be the way of life, many of them built their own houses using recycled materials and are growing their vegetables organically in their back gardens.

One of them found me as I was cycling through town and invited me to go and see his "hostel" ( www.lacasadelviajero.com.ar/ ), saying that he thought I was "the right type of person for his home".

Augustin lives in a nice house he and his wife built when they arrived in El Bolson in the beginning of the 80s, it is surrounded by a nice and large garden in which he built three smaller houses to host the "hostel" guests.

When I arrived I met some of the guys who were working there building one of the houses with recycled or natural materials (clay, sand, straw, glass and plastic bottles, pallets....) to pay for the stay and learn these useful skills while travelling around Argentina.

I soon got talking to Evelyne and David, a lovely couple from Canada and Drew, a backpacker from the States and we later enjoyed a nice barbecue together with Fabrice and Pedro, two travellers from France and Spain.

In the next few days, I relaxed and visited the town's artesans fair while staying in this beatiful and quiet place, meeting other guys who were travelling around South America.

With three of them: Steve, Ronan and Adam from Ireland I cycled to the Parque Nacional Lago Puelo, where we ate by the river before relaxing on the beach while admiring the beatiful sight of the lake surrounded by mountains.

We then visited the local microbrewery El Bolson, probably the most popular "Cerveza Artesanal" in Argentina before going back to the house and have a wet but successful barbecue.

GUYS, I REALLY ENJOYED MEETING YOU AND SHARING A FEW DINNERS AND THE CYCLE RIDE....WILL SEE YOU IN IRELAND ONE DAY !!!!

On my last day there we visited the nice waterfall and "Cabeza del'Indio" (a rock which has the shape of a face) and enjoyed the beatiful view from the mountain overlooking the valley where the Rio Azul dominates the landscape with its curvy path.

In the evening we all ate together and shared a few jokes and a chat, it was very nice to meet so many young travellers and from so many different countries (Argentina, France, Ireland, US, Germany, Australia, New Zealand, Spain and Rescaldina, a town near mine just outside Milan).

The following morning I left to cycle towards my next destination, Parque Nacional Los Alerces, and met three cyclists from Mar del Plata who offered me a nice plate of spaghetti before joining me to ride through the countryside towards Cholila.

This small village just outside the National Park is where the famous "bandidos" Butch Cassidy and The Sundance Kid lived in a ranch they bought to hide away and escape the law, before robbing one more bank and crossing over to Chile.

After a good night sleep in a cheap hotel I cycled to the south entering the Parque, where I camped for one night in a beatiful place on Lago Rivadavia.

The next day I continued on the unpaved road arriving at the free camping on the Rio Arrayanes, where I put up my tent in a spot overlooking the river's green waters, I then visited the Mirador del Lago Verde (Green Lake), a view point on a hill from which I could see the all valley and the beatiful lake.

In the morning I walked on the riverside to arrive at the Paserela, a bridge on the river connecting the main land with an island from which I took a boat to visit the Alerzal Milenario.

After about an hour and a half of navegation on the Lago Menendez, getting a close look to the Glaciar Torrecillas we arrived at the Alerzal, an thick forest in which these amazing trees can be seen.

Alerces are the second oldest species in the world and can live up to about 3000 years, growing only about a centimeter in diameter per year and developing a very characteristical bark.

At the end of the beatiful and well guided walk thorugh the forest, observing the different species of plants and trees and passing by another amazing lake we arrived at the Abuelo (grandfather), the 2600 years old tree which is the "star" of the all excursion (see photo in the italian post).

On the way back to the camping I met Robert, a cyclist from the States and Claudia, a backpacker from Mar del Plata who was travelling around her country for the first time after leaving in Barcelona for a few years.

We walked back together and after Rob left to go to his camping, Claudia and I got together to cook a nice dinner and have a good chat.

In the morning we met up with Rob and went for a hike in the mountains, arriving at the Laguna Escondida after a three hours walk, where we relaxed and had lunch together before Rob and I decided to have a quick dip in the cold water of the Laguna.

There we also met Paolo, a guy from Arezzo who was travelling around Argentina, we all relaxed on the beach as the sun was starting to get warmer and then walked back passing by a wonderful Mirador, from which you could see the glacier, the lakes and the rivers surrounded by the thick forest.

Robert, Claudia and I decided to move towards the south of the Park in the same evening, so that we could have camped and have dinner all together for what was going to be our last night in the amazing Parque Nacional Los Alerces. I cycled about 30km to the South side of Lago Futalaufquen, where I met up with the guys to gather some wood for the fire and set up our tents, before enjoying a lovely evening together as if we have been friends from a long time....this was my last night of camping in Argentina !!!!!

villa la angostura y bariloche

Dopo una notte di campeggio su una spiaggia sul fiume a Confluencia ho pedalato fino a Villa Traful, dove mi sono fermato al Mirador per ammirare la splendida vista del Lago Traful in una giornata molto ventosa, prima di arrivare all'ostello dove ho soggiornato per due notti, godendomi l'atmosfera rilassata, chiaccherando con "el cocinero loco Mario" e guardando la tv.

Appena il tempo miglioro' un po' e dopo aver recuperato le mie energie dopo piu' di una settimana di pedalata senza pausa, sono ripartito per Villa la Angostura dove ho accampato per un paio di notti incontrando Maria e Igor, due ragazzi di Pamplona che stavano viaggiando in autostop.

Insieme abbiamo visitato il Parque Nacional Los Arrayanes, dove abbiamo pedalato nei sentieri nella foresta per poi arrivare alla parte finale del parco, dove abbiamo camminato nel "Bosque" per ammirare questi bellissimi alberi nativi e la loro colorata corteccia.

Siamo poi rientrati al campeggio, dopo un paio di birre nel centro della città e cucinato una bella cena insieme, godendoci la bella serata seduti vicino al fuoco e parlando dei nostri viaggi, il nostro passato e futuro e molte cose in generale.

CHICOS, NOS VEMOS EN PAMPLONA UN DIA (QUIERO VER EL CARRO....) - SUERTE POR LA HERMOSA AVENTURA QUE ES ESTE VIAJE !!!!!

Ho poi continuato in bici fino a Bariloche in una bellissima giornata, sulla strada asfaltata che costeggia il Lago Nahuel Huapi per arrivare a destinazione nel primo pomeriggio.

Lì ho visitato la Cattedrale "Nuestra Señora del Nahuel Huapi" mentre aspettavo che Santiago mi venisse a incontrare per mostrarmi come arrivare al loro appartamento, dove sono rimasto per un paio di giorni.

Santiago è il figlio di Manuele e Patricia, la coppia che mi ha ospitato nella loro casa per un paio di giorni quando mi trovavo a Zapala, e sta studiando a Bariloche dove condivide un appartamento con i suoi amici Dio e Fer.

Sono rimasto con loro un paio di giorni, vivendo la vita studentesca in una città internazionale come Bariloche. Ho visitato il centro della città e, insieme con i ragazzi siamo andati alla spiaggia, visitato un paio di fabbriche di birra artigianale e mangiato insieme una cena tutta italiana (da me cucinata .... ovviamente) prima di andare in un paio di bar e poi perdere qualche pesos al casinò (solo circa cinque euro).

Mi sono veramente divertito con i ragazzi e prima di partire ho anche imparato a giocare a "TRUCO", il gioco di carte nazionale (GRACIAS DIO, PERO TODAVIA NO PUDE PRACTICAR .....).

Ho lasciato il delizioso appartamento in centro verso l'ora di pranzo in una giornata caldissima per pedalare circa 20 km sulla strada asfaltata in riva al Lago Nahuel Huapi per poi arrivare a Colonia Suiza, un piccolo villaggio situato tra due laghi fondato da alcuni immigrati svizzeri alla fine del XIX secolo.

Ho accampato su una bellissima spiaggia sul Lago Moreno e dopo aver visitato il villaggio e le sue poche case costruite in tipico stile svizzero, ho pedalato per il "Circuito Chico" per vedere il famoso Llao Llao Hotel, dare un'occhiata da lontano al Cerro Tronador e visitare la bellissima spiaggia di Villa Tacul (vedi foto nel post inglese).

Dopo una visita all'allevamento di trote, mi sono cucinato una bella cena e goduto il tramonto sulla spiaggia, svegliandomi il giorno dopo fresco e pronto per continuare il mio viaggio verso sud, verso la mia prossima destinazione, il villaggio di El Bolson.

villa la angostura y bariloche

After camping one night on a beach on the river in Confluencia I cycled to Villa Traful, where I stopped at the beatiful Mirador to admire the fantastic view of Lago Traful on a very windy day, before arriving at the hostel where I stayed for two nights, enjoying the relaxed atmosphere, chatting to "el cocinero loco" Mario and watching tv.

As soon as the weather got a bit better and I regained my energy, I cycled to Villa la Angostura where I camped for a couple of nights, meeting Maria and Igor, two backpackers from Pamplona.

Together we visited the Parque Nacional los Arrayanes, where we enjoyed riding our bikes through the forest to then arrive at the final part of the park, where we walked through the "Bosque" to admire these beatiful native trees and their colourful bark.

We then went back to the camping, after a few beers in the town's centre and had a lovely dinner together, enjoying the beatiful evening sitting near the fire and talking about our trips, our past and future lives and many things in general.

CHICOS, NOS VEMOS EN PAMPLONA UN DIA (QUIERO VER EL CARRO....) - SUERTE POR LA HERMOSA AVENTURA QUE ES ESTE VIAJE !!!!!

I then cycled to Bariloche on a beatiful day, on a paved road flanking the Lago Nahuel Huapi and arrived at my destination in the early afternoon.

There, I visited the Catedral "Nuestra Señora del Nahuel Huapi" and waited for Santiago to come and meet me and show me the way to their flat, where I would have stayed for a couple of days.

Santiago is the son of Manuel and Patricia, the couple who let me stay in their house for a few days when I was in Zapala, and he is studying in Bariloche, where he shares a flat with his friends Dio and Fer.

I stayed with them a couple of days, living the student life in a very international city like Bariloche. I visited the town centre and together with the boys we went to the beach, visited a couple of micro brewerys, enjoyed an all italian dinner (cooked by me....obviously) and went out to a couple of bars before losing a few pesos in the casino (only about five dollars worth).

I really enjoyed staying with these guys and before leaving I even learnt how to play "truco", the national card game (GRACIAS DIO, PERO TODAVIA NO PUDE PRACTICAR.....).

I left the lovely flat in the centre around lunchtime on a very sunny day to cycle about 20km on the paved road on the Lago Nahuel Huapi shore to arrive in the Colonia Suiza, a small village located between two lakes which was home to a few Swiss immigrants who settled there in the end of the nineteenth century.

I camped on a beatiful sight on Lago Moreno's beach and after visiting the village and its few houses built in typical Swiss style, I cycled around the "circuito chico" to see the famous Llao Llao Hotel (see oicture in Italian post), catch a glimpse of the Cerro Tronador and visit the beatiful beach of Villa Tacul.

After visiting the local trouts farm, I cooked myself a lovely dinner and enjoyed the sunset on the beach, waking up the next day fresh and ready to continue my ride south towards my next destination, the village of El Bolson.

3000 km

Yes....it's true.....I made to 3000 km and am not stopping yet !!!!!

Tutto vero....sono arrivato a 3000 km e ancora non mi fermo !!!!!

ruta de los siete lagos

Ed eccomi qua.... la Ruta de los siete lagos, la ruta ciclistica piu' turistica in Argentina .... imperdibile per un turista su due ruote che si trova in questa parte del Sud America!!!

Ho cominciato il mio viaggio dal Lago Espejo, dove ho accampato una notte dopo aver attraversato il confine col Cile e continuato lungo l'ampia strada sterrata per visitare il Lago Espejo Chico e fermarmi a pranzare su una spiaggia lungo il fiume.

Ho poi pedalato fino al prossimo lago, Lago Correntoso dove mi sono fermato ad accampare, fare una bella nuotata e dove ho incontrato un altro ciclista da Rosario, Tomas.

Abbiamo cenato e passato la serata insieme, chiacchierando e guardando il tramonto sul lago prima di incamminarci al mattino seguente in direzioni diverse.

Ho visitato la parte nord-occidentale del Lago Traful dove ho incontrato altri ciclisti provenienti dal Cile e Argentina e ho poi continuato verso nord lungo la Ruta de los Siete Lagos:

Ho incontrato piu' ciclisti in un giorno su questa strada che in tre mesi per tutto il paese .....

Ho incontrato Fernando, un ciclista da Mendoza cui soprannome è El Petizo (il piccoletto) e abbiamo pedalato insieme verso il Lago Escondido per poi arrivare a Lago Falkner, dove inizia la strada asfaltata e dove ci siamo fermati ad accampare per una notte.

Li' abbiamo passato un bel pomeriggio di relax in spiaggia, bevendo Mate con altri ragazzi che El Petizo aveva conosciuto: Nicola e la sua fidanzata Vanessa, sua sorella Carolina e il cugino Matias.

Abbiamo chiacchierato un po', prima di mettere insieme gli ingredienti per fare una bella cena e passare una piacevole serata insieme mangiando, bevendo, cantando e suonando la chitarra e ascoltando El Pajaro Inflable .....

Ho passato una delle migliori serate finora, come se ci conoscessimo da sempre anche se ci eravamo solo incontrati poche ore prima, e l'incredibile vista del cielo pieno di stelle che si rifletteva sul lago rendevano la notte ancora piu' speciale !!!!!

CHICOS, NOS VEMOS EN BS AS POR EL SUSHI Y EL ASADO .....

Dopo aver fatto colazione insieme sulla spiaggia, io e El Petizo ci siamo rimessi in marcia per fare qualche km insieme e vedere gli ultimi due laghi sulla Ruta de los Siete Lagos, Lago Hermoso e Lago Machonico.

Abbiamo pedalato sulla strada asfaltata attraverso le montagne, in una bella giornata, prima di pranzare e fare una bella nuotata nel lago, separandoci per intraprendere strade diverse....

PETIZO, GRACIAS PARA SER UN MUY BUEN COMPAÑERO, MI UNICO VERDADERO COMPAÑERO DE VIAJE .......

Ho continuato il mio giro passando per il Lago Meliquina su una pessima strada sterrata, ma con un fantastico paesaggio.

Sono arrivato sul Lago Filo Hua Hum verso il tramonto dopo 60km di marcia, sentendomi molto stanco e pronto per una rapida cena e una doccia nel campeggio sulla spiaggia.

In mattinata, in un'altra bella giornata di sole ho pedalato 40 km attraverso una delle strade più belle che ho visto finora, attraversando le montagne a Paso Cordoba per arrivare a Confluencia, uno svincolo in autostrada con una stazione di servizio e una spiaggia dove ho potuto accampare.

E' stata una pedalata molto dura, soprattutto in salita fino al Paso Cordoba, dove ho raggiunto la vetta di una montagna dopo una strada sterrata sinuosa per ammirare la splendida vista della vallata sottostante..... mi sentivo felice, molto felice !!!!!

ruta de los siete lagos

And there I was....la ruta de los siete lagos, the most cycled touristic road in Argentina....the unmissable ride for a two wheeled tourist coming to this part of South America !!!!

I started my ride from Lago Espejo, where I camped one night after crossing the border from Chile and continued along the wide unpaved road visiting the Lago Espejo Chico and stopping for lunch on a beach along the river.

I then pedalled to the next lake, Lago Correntoso and stopped there to camp, have a nice swim and meet another cyclist from Rosario, Tomas.

We had dinner and enjoyed the evening together, chatting and watching the sun set on the lake before continuing our rides in different directions.

I then visited the North-western side of Lago Traful where I met more cyclists from Chile and Argentina and then continued towards north along the Ruta de los Siete Lagos.

I met more cyclists on one day on this road than in three months cycling all over the country.....

I met Fernando, a cyclist from Mendoza whose nickname is El Petizo (the little one) and we cycled together towards Lago Escondido and then arrived in Lago Falkner, where the paved road starts and stopped there to camp for the night.

There we had a nice afternoon relaxing on the beach, swimming and drinking Mate with some other guys El Petizo met before on the route, Nicolas and his girlfriend Vanessa, his sister Carolina and their cousin Matias.

We talked a lot and about many things, before putting together the ingredients to have a lovely dinner and a great night together eating, drinking, singing and playing guitar and listening to El Pajaro Inflable.....

I had one of the best nights and felt like our group of friends had been together for a long time, even if we had just met a few hours earlier, and the amazing sight of the sky filled with many bright stars reflected on the lake made the night just special !!!!!

CHICOS, NOS VEMOS EN BS AS POR EL SUSHI Y EL ASADO.....

After having breakfast together on the beach, El Petizo and I left to do a few more kms together to see the last two lakes on the Ruta de los Siete Lagos, Lago Hermoso and Lago Machonico.

We had a fantastic ride on the paved road through the mountains, on a beatiful day, before going our own ways after lunch and a nice refreshing swim in the lake.

PETIZO, GRACIAS PARA SER UN MUY BUEN COMPAÑERO, MI UNICO VERDADERO COMPAÑERO DE VIAJE .......

I then continued my ride passing by Lago Meliquina on a very bad unpaved road, but with a fantastic surrounding.

I arrived on Lago Filo Hua Hum in the evening after a 60km ride, feeling very tired and ready for a quick dinner and a shower in the camping on the beach.

In the morning, on another sunny and beatiful day I cycled 40km through one of the most scenic roads I have seen so far, crossing the mountains at Paso Cordoba to arrive in Confluencia, a junction on the motorway with a gas station and a beach where I could camp.

This was a very hard ride, mostly uphill until Paso Cordoba, where I reached the top of a mountain after riding a curvy road and stop to watch the amazing view of the valley below (see picture in the italian post).....it felt good, very good !!!!!